Con martedì 1° di marzo inizierò, con alcuni Visitatori, il giro degli ambienti parrocchiali per incontrare le Famiglie e quanti abitano il territorio della Parrocchia.
E’ una buona consuetudine, che la tradizione ci consegna e che, essendo ancora in grado di tenerla viva, ben volentieri ci apprestiamo a vivere.
Il girare di casa in casa permette di conoscere il “prete” al di fuori della sua veste religiosa – e ritengo che questo non sia cosa di poco conto – e i “visitatori”, direttamente, come persone con le quali ci si può intrattenere.
La “visita” è per poterci incontrare, scambiarci gli auguri e fare una preghiera.
E’ quanto tutti i discepoli dovrebbero imparare a fare. Normalmente. E’ desolante constatare come – ed avviene troppe volte – persone che abitano nello stesso caseggiato non si conoscano affatto e facciamo fatica persino a parlarsi. Quanto poi a darsi una mano in casi di necessità…
Certo, nessuna vicinanza di appartamento può costruire, di per se stesso, una “sintonia”, ma l’accorgersi di quanti ci abitano accanto potrebbe essere un piccolo gesto per rendere il nostro vivere sociale più umano.
Il tempo per questa visita si distenderà anche dopo la Pasqua.
La visita sarà preceduta da un avviso in portineria e da una lettera, dove si troveranno le indicazioni circa il giorno e l’ora. Non essendo “svizzeri” solo l’indicazione del giorno sarà “precisa”, quella dell’ora sarà solo “indicativa”. Chiediamo un minimo di pazienza. Nei caseggiati dove c’è un ascensore l’indicazione dell’ora vale per i piani più alti.
Nessuno è autorizzato a passare per raccogliere soldi a nome della Parrocchia.
A me ed ai Visitatori è possibile dare una offerta per le necessità economiche della Parrocchia.
Ringraziamo anticipatamente per la cortesia, che ci verrà usata.

don Guerino