È questo il motto che guiderà la predicazione della Novena Madonna delle Lacrime 2017. E non potrebbe essere che così, visto che la nostra Chiesa ambrosiana si sta preparando all’incontro con Papa Francesco, il prossimo sabato 25 marzo 2017. Significativa la data scelta per l’incontro con il successore di Pietro: la festa dell’annunciazione dell’Angelo a Maria. La Vergine e l’Apostolo!
Il vescovo predicatore, mons Paolo Martinelli (frate cappuccino, divenuto 3 anni fa ausiliare dell’Arcivescovo), la nostra Treviglio la conosce bene, visto che da ragazzo, pur abitando a Milano, frequentò la nostra scuola di agraria. È Lui che ci ha proposto questo tema. Guardando a Maria, il vescovo ci aiuterà a comprendere la grandezza e le fragilità dell’Apostolo e quindi anche le nostre.
Maria e Pietro sono due facce dell’unica medaglia della Chiesa. Se Pietro incarna la dimensione maschile e più istituzionale della Comunità cristiana, Maria è l’immagine dell’animo femminile, contemplativo ed affettivo della Chiesa stessa. Pietro è la norma, Maria è il carisma! Nel nostro ragionamento noi teniamo distinte due cose che però nella realtà dovrebbero essere (e lo sono!) una cosa sola.
Papa Francesco, il prossimo 25 marzo, verrà a confermarci nella fede, quella che è stata anzitutto di Maria: “beata te perché hai creduto!”, così la saluta santa Elisabetta nella Visitazione. Il papa verrà a confermarci in quella fede che si esprime così bene nella nostra Città, quando nei giorni della novena, il nostro bel santuario diventa ancora di più il cuore pulsante della nostra Comunità.
In queste mie prime settimane a Treviglio, in molti mi hanno parlato della bellezza di questi giorni, dei moltissimi che frequentano a tutte le ore il santuario, della commozione vibrante che si sente a fior di pelle, soprattutto nella Messa di velazione e in quella del miracolo! Non vedo l’ora di viverla anch’io! Ma non dimentichiamo di farci missionari, invitando particolarmente i nostri giovani. È a loro che dobbiamo passare il testimone di questa storia e di questa espressione della fede del nostro Popolo.
Maria, 495 anni fa, pianse per la nostra gioia. Pianse perché non piangesse la nostra gente, sconvolta dall’odio e dalla guerra. Le sue lacrime, portatrici di pace, furono e sono la causa della nostra gioia e ci ricordano il suo amore tenerissimo e fattivo.